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Intervista su RADIO ONDE FURLANE – 31 dicembre 2020 – “LOUIS ARMATO – Leave this town”

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31 dicembre 2020
intervista di Mauro Missana a Louis Armato
RADIO ONDE FURLANE
programma “Ce (no) fa”

(le domande di Mauro Missana sono state tradotte da audio originale in lingua friulana)

video “Leave this town”: https://youtu.be/wtvqdCCawpU
canale Youtube Louis Armato: https://www.youtube.com/c/LouisArmato

MAURO MISSANA: “mandi” a tutti da parte di Mauro Missana, benvenuti alla locandina degli spettacoli … insomma…..è un po’ di tempo che di spettacoli ce ne sono piuttosto pochi e questo chiaramente è il particolare più importante proprio perché non si sa cosa si sbloccherà nel corso dei mesi che arriveranno. Staremo a vedere, insomma, cosa succederà. C’è anche molta preoccupazione. L’altro giorno c’era gente appesa fuori da una galleria della città di Udine con dei cartelli che dicevano “aprite i teatri” e la questione però non è proprio così semplice. Ma parliamo di qualcuno che fa qualcosa, magari a casa, magari rielabora dei brani, come è il caso di Louis Armato che oggi presenta, qui con noi a Onde Furlane, nel “Ce no fa”, il suo nuovo singolo. Buongiorno Louis.

LOUIS ARMATO: “mandi” Mauro e buongiorno anche a tutti gli ascoltatori di Radio Onde Furlane. E’ sempre un piacere sentirti e sentirci.

MAURO: una notizia non bella è che il Circolo Acustico è obbligato ad un grande stop. Ci sembrava corretto aprire in questo modo perché è stato un momento importante il Circolo Acustico per ciò che riguarda questi ultimi periodi: ha dato la possibilità a tanti cantautori di esprimersi , ci sono state tante serate molto partecipate un po’ dappertutto. Quante ne avete fate prima dello stop?

LOUIS: se non mi sbaglio 106, mi posso sbagliare di un numero o due (in realtà sono 116), perchè non tengo proprio la contabilità. Però ne abbiamo fatte tante, in otto anni sono tante anche considerando che abbiamo sempre cercato di fare le serate contestualizzate per cui   non andando a suonare ovunque ed a qualsiasi costo ma facendo delle serate che rimanessero un pochino particolari, che mantenessero lo spirito del Circolo Acustico. Sono passati più di ottanta cantautori in tutti questi anni. Però ci siamo fermati, è vero ma, per quello che è stato possibile non ci siamo fermati, nel senso che comunque abbiamo attivato un canale Youtube e molti cantautori hanno mandato un loro video casalingo, anche confidenziale, diretto agli amici del Circolo Acustico e ancora, in queste settimane, sta continuando questa cosa.

MAURO: ecco e questa è una cosa bella. C’è un po’ di paura per il futuro perchè continueranno le limitazioni, che questo piaccia o non piaccia, è corretto anche dirlo molto chiaramente, cambierà totalmente il mondo della musica dal vivo. Che cosa dici tu che sei un grande vecchio della musica dal vivo?

LOUIS: naturalmente anch’io sono preoccupato. Di mio sono sempre piuttosto ottimista e cerco di vedere, come si dice, il bicchiere mezzo pieno, però sicuramente non si tornerà alla stessa situazione di prima, per due motivi, secondo me: uno è proprio il motivo sanitario e bisognerà proseguire a mantenere le regole, il distanziamento, eccetera, e questo già modifica di molto il senso del live e la seconda preoccupazione mia è quanto la gente, che ha dovuto stare chiusa in casa tutto questo tempo, poi avrà di nuovo voglia di uscire. Cioè, ho paura dell’abitudine alle pantofole.

MAURO: ma io, ti dirò, più che paura, la preoccupazione a livello sanitario c’è e deve esserci, guai se fosse il contrario, perchè di vedono anche degli elementi a rischio di qualcuno che non ha assolutamente voglia di accettare un certo tipo di situazione, però dall’altra parte la cosa che non mi preoccupa è il fatto che non usciranno fuori. Per me usciranno, magari timidamente ma usciranno. Qual’è stato l’ultimo concerto che hai fatto, Louis?

LOUIS: io ho avuto la fortuna di suonare due o tre volte quest’estate. In un caso abbiamo presentato in anteprima il disco, che uscirà tra l’altro il 16 di gennaio, che ho fatto insieme a Teo Ho, un altro cantautore del Circolo Acustico. Abbiamo fatto questo disco che si chiama “Collaborazione ingiustificata” ed esce per AuaRecords il 16 gennaio. Lo abbiamo presentato al Meister Cafè di San Daniele in agosto e poi ho avuto la fortuna di fare ancora qualche data, più di intrattenimento come cover, a Gemona del Friuli dove il Comune ha cercato di organizzare delle cose quando si poteva un pochino fare. Penso di avere fatto cinque uscite e credo che sia il record negativo della mia storia.

MAURO: gli altri cantautori del Circolo Acustico come la pensano? C’era un bellissimo servizio, curato dall’ottimo Andrea Ioime, sul Friuli, proprio in questi giorni.

LOUIS: si, Andrea Ioime è sempre stato molto presente e molto attento a tutto quello che succede nell’ambiente musicale e veramente ha sempre riservato al Circolo Acustico un posto privilegiato. Cosa pensano i cantautori? Diciamo che sono tutti piuttosto preoccupati. E’ chiaro che, come dicevo, la mia preoccupazione è anche che, quando non c’è l’opportunità di proporre quello che si fa, inizia un pochino anche a spegnersi l’entusiasmo e lo stimolo quindi ci sarà sicuramente chi scalpita per uscire di nuovo e ci sarà qualcuno che, purtroppo, approfitterà della situazione per tirare definitivamente i remi in barca, come mi è stato già annunciato, per questioni anagrafiche, per questioni di vario genere… insomma questo anno di stop ha fatto scegliere un pochino cosa fare.

MAURO: questo farà riflettere. E arriviamo al tuo nuovo singolo. Noi abbiamo approfittato per parlare della tua creatura che è il Circolo Acustico, che è diventata collettiva con una serie di altre persone. Louis Armato “Leave this town” è un video ed un brano che hai realizzato in cui c’è un tuo vecchio compagno di avventure, che è Edi Toffoli, ma la collaborazione di tutta una serie di altri soggetti.

LOUIS: ho cercato di mettere insieme un po’ di cose, come faccio sempre. In realtà a me non piace fare molto le cose da solo. Alla fine spesso mi trovo in questa situazione, ma non è la mia situazione ideale, tanto è vero che negli ultimi mesi ho rimesso in piedi anche una piccola band, insieme al mio bassista storico Luciano Silei ed un nuovo batterista che si chiama Armando Palese (naturalmente questo è finalizzato ai live e quindi aspettiamo di poter sfruttare anche queste cose). Per quanto riguarda il singolo, si tratta in realtà di un brano scritto da Edi Toffoli nel 1987, quanto tutti e due facevamo parte di una band new wave che si chiamava CLEVERNESS (MAURO: che ricordo bene!) che ha avuto i suoi bei momenti ed aveva un bel seguito e, insieme ad altre band di quel periodo, portava avanti questa onda post-punk. Lui aveva scritto questa canzone, secondo me bellissima, che io ho sempre adorato. Finita l’esperienza dei Cleverness, che per quanto mi riguarda è durata un paio d’anni, questa canzone mi è rimasta sempre nel cuore e circa tre anni fa si è iniziata a concretizzare la cosa coinvolgendo Marco De Stefani, che è un fonico e produttore di Mestre, il quale a sua volta mi ha proposto la collaborazione con un bassista che si chiama Giorgio Brussato (che fa parte degli Hernanos, un duo interessante, del Veneto) e il batterista Nicola Brugnaro, (che è stato il batterista storico delle CATTIVE ABITUDINI, una band punk che ha fatto veramente moltissime cose in tutta Italia). Così abbiamo realizzato questo brano, riarrangiato…. ricantato e, nel frattempo, io ho messo in piedi questa idea del singolo (video) in cui potessero comparire gli amici che volevano partecipare con questa idea dell’autostop, un po’ assecondando il messaggio del brano che dice di “lasciare questa città”. Anche questa poi è una cosa paradossale perché parliamo tutti di lasciare questa città ….ma nessuno di noi in realtà lo può fare.

MAURO: è vero, io mi ricordo bene dei Cleverness, questa è storia della musica delle nostre parti degli anni ottanta. Era una band che rischiava anche di avere successo. Io non so se, sotto sotto, tutti noi che abbiamo fatto queste cose ci abbiamo creduto veramente. Chi ha fatto radio, chi ha fatto musica, non sono del tutti sicuro … siamo arrivati molto vicino, si conosceva un sacco di gente e poi …si è rimasti o si è andati via per piccoli periodi. Sei tornato indietro, non è nostalgia assolutamente, magari ricostruiresti il mondo in maniera diversa, certamente adesso sai tante cose, sono passati 33 anni da quella canzone, però si può fare un piccolo bilancio, con questo singolo, di quello che si è fatto?

LOUIS: secondo me, parlando della nostra zona e dei miei conoscenti, sono state fatte molte belle cose. E’ chiaro che forse nessuno è arrivato al professionismo. Certo, Edi Toffoli ha in realtà scritto delle canzoni per i Nomadi, quindi professionista è stato ed è. Molti progetti hanno avuto un bel riscontro all’epoca però in qualche modo non sono poi fioriti completamente, però sicuramente hanno rappresentato quel periodo per cui io veramente sono contento di avere conosciuto anche moltissimi artisti e moltissime band. In questo momento mi vengono in mente i BTK, per esempio, che era una band che io amavo tantissimo, e anche loro erano a un passo … ma non è accaduto quel piccolo miracolo che poi serve per diventare dei professionisti. Però, io credo che volendo andare a fare, come dici tu, un bilancio io direi che, da un punto di vista artistico, perchè questo è quello che mi interessa … il bilancio è assolutamente positivo.

MAURO: beh, questo fa piacere proprio perché stiamo con il presente e anche con questo simpatico filmato di Louis Armato “Leave this town”, scritto al tempo da Edi Toffoli, che ci fa sia riflettere sul presente sia su cosa è stato proprio con un pezzo che è stato registrato nel presente. Louis, grazie per la tua partecipazione, avremo occasione di tornare a parlare insieme. Lo faremo. Le speranze non sono mai perse. Un po’ di utopia non fa mai male. Grazie Louis, mandi.

LOUIS: assolutamente .. ti ringrazio molto e ancora una volta un saluto a tutti gli ascoltatori, grazie a tutti e buon anno.

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