Articolo/intervista sul Messaggero Veneto del 7/11/24

7 novembre 2024
MESSAGGERO VENETO – articolo/intervista di Elisa Russo

Tre nomi storici della scena musicale friulana, Louis Armato, LDV e Sextress sono i protagonisti della serata di giovedì al Bire di Udine, in Piazzale Osoppo. Apre alle 20 il cantante e chitarrista Louis Armato, da Gemona, accompagnato da Luciano Silei al basso e Armando Palese alla batteria. «Aprirò il concerto – anticipa Armato – con i miei pezzi in italiano più pop rock per proseguire con qualcosa del periodo Mercenary God, ovvero il punk delle origini».

L’artista gemonese presenta il suo nuovo album “Gente di Città”, prodotto da Aua Records di Tarcento, contiene 14 brani che abbracciano un arco temporale dal 1992 ad oggi ripercorrendo le fasi della sua carriera: il punk dei Mercenary God, il rock di Bad Memory, Carillon! e Louis Armato Band, le collaborazioni con Skulljerks, Giulia Daici e Teo Ho, i remix con Cristiano Veccia e Luca Franzolini, la produzione pop cantautorale da solista. «Tutto è partito dalla decisione di rendere disponibili i miei pezzi sulle piattaforme digitali – racconta –, nell’album faccio un po’ un riassunto partendo però dal presente con il nuovo singolo “Gente di Città” che dà il titolo all’intera raccolta». «Mi trovavo in Piazza San Giacomo a Udine – spiega Armato in merito alla genesi della title track – dove ci sono i bar, la tendenza magari a mettersi un po’ in mostra e ho pensato a quando noi punk arrivavamo in treno da Gemona del Friuli e vedevamo i cittadini vestiti bene, con il loro gergo e il loro circolo di cui non facevamo parte, ci parevano snob (anche se a conoscerli poi non tutti lo erano) e c’era il disagio di noi “campagnoli/ montanari”. Questi ricordi hanno fatto nascere il verso “Noi non siamo gente di città”. Ma in realtà è una canzone molto scherzosa, ironica». 

Armato è stato attivo anche nell’organizzazione di concerti con il Circolo Acustico, inevitabile interrogarlo sullo stato di salute della musica dal vivo in regione: «Il covid – commenta – è stato uno spartiacque: molti hanno smesso di suonare. Ma forse tante situazioni erano già in crisi. D’altra parte, c’è una generazione di ragazzi molto giovani, lo vedo insegnando in una scuola di musica, che hanno di nuovo l’idea forte di formare un gruppo, partendo dai classici del rock».  

Freschi di pubblicazione dell’album “Confessions” (Mold Records) i secondi a esibirsi sono gli udinesi LDV, abbreviazione del nome La Dolce Vita con cui sono nati nel 1979, sulla scia del movimento post-punk e new wave di quel periodo, con riferimenti quali Cure, Devo, Joy Division, The Jam, Wire. Dopo una lunga pausa, in cui ciascuno prende la propria strada anche militando in band come Detonazione, Flexy Gang, Cleverness, nel 2012 i fondatori Massimo Sebastianutti alla voce e chitarra e Maurizio Mazzon alla chitarra e tastiere decidono di riavviare il progetto. Completano oggi la formazione Luca Rossi al basso (prima di lui Roberto Pacagnan) e Sergio Celeghin alla batteria. Chiudono la serata i Sextress, band rock garage di Codroipo attiva dal 1986; nel loro percorso hanno condiviso il palco con big quali Sonics, Fuzztones, Chesterfield Kings, James Taylor Quartet, Fleshtones. Dj Spillo si occuperà della selezione musicale che si alternerà alle tre originali proposte live.

Elisa Russo, Messaggero Veneto 07 Novembre 2024 

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